- Materiali
- Ergonomia
- Specifiche tecniche
- Qualità del suono
Riassunto
Buona insonorizzazione ma materiali non proprio al top. Bassi discreti, medi presenti ma non troppo e alti puliti e non troppo squillanti. In generale la qualità è discreta, ma si tratta pur sempre di cuffie di passaggio da un precedente prodotto di bassa qualità verso qualcosa di leggermente più sfizioso. Il cavo risulta abbastanza corto per alcune esigenze, ad esempio per l'uso con il prorpio PC, se questo non possiede l'attacco vicino a voi. La dotazione nella scatola comprende anche una comoda sacca porta-cuffie dove si possono riporre le K 430 piegandole in molteplici punti per renderle meno voluminose. Rapporto qualità prezzo ottimo considerando che si tratta di un prodotto molto economico.
Risposta in frequenza: 12 Hz – 28,000 Hz
Massima potenza Input: 30 mW
Impedenza: 32 Ohm
Sensibilità: 125 dB SPL/V
Recensione Completa
Le AKG K 430 sono classiche cuffie ad archetto, regolabili, con altoparlanti mobili per il massimo del comfort e cavetto laterale, come oramai siamo soliti aspettarci dai modelli della casa di produzione che da oltre 60 anni domina il mercato.
Design & comfort
Le cuffie AKG K 430 sono un oggetto dall’aspetto accattivante e solido, con un design minimale ma assolutamente attraente. Si tratta di una scelta estetica volta al mercato giovane, con un particolare riferimento al look da dj nella scelta dei padiglioni rotondi e coprenti. Sono cuffie intra-aurali di alta qualità costruttiva, che sfruttano a pieno lo sviluppo delle tecnologie Harman Kardon per regalarci un suono spettacolare e una vestibilità ottima.
L’archetto robusto e leggero è completato con materiale antiscivolo, per una buona tenuta, dotato di due coppie di snodi in tecnologia 3d-axis per ridurre le dimensioni dell’apparecchio quando non viene utilizzato. I padiglioni degli auricolari infatti ruotano di 90° per rientrare sul piano dell’archetto e possono essere piegati all’interno, garantendo poco ingombro sia di area che di altezza, per riporle ad esempio nella tasca di una giacca o di uno zaino. La gamma delle cuffie è disponibile in ben 12 colori differenti adatti ad ogni look.
I padiglioni auricolari sono imbottiti e con una copertura morbida, per non stancare l’orecchio in caso di impiego prolungato. Sono quindi ideali per viaggi e per la lettura. Il jack da 3.5mm le rende compatibili con tutti i dispositivi portatili comuni, compresa la maggior parte dei device Apple, ma in caso di necessità nella confezione è fornito un adattatore jack stereo da 6.3mm, che serve per attaccarle anche a sorgenti professionali o da dj, godendo a pieno della qualità sonora proposta.
La presenza del controllo di volume integrato lungo il cavo consente di regolare l’ascolto, senza dover agire sul dispositivo sorgente, il che le rende pratiche anche per ascolti in movimento. Tuttavia il dock del controllo è forse di dimensioni un po’ eccessive.
Il cavo è sottile, sufficientemente resistente per un impiego attento delle cuffie e non si attorciglia. La confezione delle cuffie ad archetto AKG K 430 comprende: un astuccio semirigido per il trasporto, in colore coordinato con il modello, l’adattatore jack e naturalmente le cuffie.
Qualità del suono
Trattandosi di un prodotto di fascia economica, potremmo pensare a un suono che non sia entusiasmante, ma AKG ha dalla sua 60 anni di esperienza e riesce a fornire una qualità eccellente anche per questo range di prezzo. La resa sulle basse frequenze è ottima, anche se in alcuni casi va a sovrapporsi in maniera prepotente sulle medie, se si spinge troppo in su col volume.
I toni medi sono caldi e nitidi, si riescono a cogliere molti dettagli delle canzoni che con un prodotto di fascia simile non potremmo neanche immaginare, mentre sulle alte non ci sono spigolosità e tutto il suono si miscela in maniera corposa e netta, consentendoci un ascolto rilassato senza dover stare continuamente a regolare i toni sul nostro lettore portatile di Mp3 o sul telefono.
Ottima la resa su generi come hip hop e techno, in cui si sente tutta la profondità dei pezzi che con altri prodotti di fascia analoga risulterebbero compressi e appesantiti da un suono cupo e fastidioso. Sul metal e il rock, le medie frequenze si fondono agevolmente entro i limiti di banda, garantendo un ascolto privo di spigolosità e godibile, anche spingendo in su col volume e prolungandolo per parecchio tempo. Per il pop e i generi più leggeri spiccano bene le medie frequenze, con le basse regolate, lasciando la brillantezza del suono per un ascolto godibile delle canzoni all’insegna della voce.
È proprio la resa in frequenza che ci garantisce che i cantati siano perfettamente distinguibili dalla musica, senza dover equalizzare eccessivamente alla ricerca della finestra utile.
Video Recensione
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