Quando si acquista un nuovo paio di cuffie molte persone dichiarano di avvertire una bassa qualità audio, questo perché ritengono che l’apparecchio debba essere rodato con un processo definito “burn-in“. Tale processo consiste nel far lavorare le cuffie ad un volume intermedio per alcune ore prima di poterne sfruttare le complete potenzialità. In parte concordiamo con questo fenomeno perché ci è capitato di acquistare cuffie che ad un primo ascolto apparivano fredde, spesso con una risposta più piatta del previsto (stando ai dati tecnici).
Sebbene siano stati effettuati degli esperimenti in merito, il dibattito non si è assolutamente risolto, infatti esperti ed aziende del settore possiedono pareri contrastanti e, quando ci troviamo di fronte ad un gusto personale o ad una percezione individuale, è chiaro che sia difficile dare una risposta netta. Dal punto di vista tecnico possiamo analizzare il comportamento di un paio di cuffie AKG, le Quincy Jones Q701, con le quali è stato possibile notare un incremento nelle specifiche tecniche durante i test. In tal senso andiamo ad analizzare l’esperimento di Tyll Hertsens nel suo studio su InnerFidelity (in inglese).
L’esperimento
Tyll ha preso delle AKG Quincy Jones Q701 completamente nuove e che non erano mai state utilizzate. L’esperimento è stato condotto con l’analisi dei dati nei seguenti intervalli di tempo dal primo utilizzo delle cuffie: 5 minuti, 25 minuti, 1 ora, 2 ore, 5 ore, 10 ore, 20 ore, 40 ore, 65 ore e 90 ore. Il risultato è stato che si sono avuti dei cambiamenti nelle 90 ore di test, cambiamenti abbastanza importanti che sono partiti già dalle 20 ore di utilizzo delle cuffie.
Detto ciò, nonostante l’esperimento abbia evidenziato dei cambiamenti della risposta in frequenza, della distorsione armonica totale e del “rumore”, non ha potuto nè confermare nè smentire l’esistenza del rodaggio. Dunque per effettuare un burn-in basterebbero già 20 ore ma, come si vede anche dall’esperimento, tale procedura dipende dal gusto personale. Infatti se non riusciamo a percepire tutte le frequenze o se avvertiamo un suono poco definito possiamo lasciar lavorare le cuffie per qualche giorno, 4/5 ore ogni giorno sempre accese ed in funzione.
Indipendentemente da ciò che si legge o sente in giro, bisogna capire le proprie esigenze. Insomma per il nostro modo di vedere il rodaggio è una scelta personale, dovuta a ciò che sentiamo al primo ascolto con delle cuffie nuove.
Rodaggio On-Ear, Over-Ear ed In-Ear
Non è stato possibile determinare l’esistenza del rodaggio con delle cuffie Over-Ear ma si è evidenziato un cambiamento lungo il tempo di utilizzo. Lo stesso vale per le cuffie On-Ear e per quelle con driver ancor più piccoli, cioè gli auricolari (cuffie in-ear). Alcuni esperti del settore hanno testato anche questo tipo di cuffiette ed hanno dichiarato di sentire un suono molto più “morbido” e “tondo” con un paio di cuffie utilizzate molte più volte rispetto a quelle nuove. In particolare si analizzavano le cuffie Etymotic ER-4, le cui specifiche audio sono mutate in modo rilevante.
Modalità di rodaggio
Se desiderate effettuare un rodaggio in rete ci sono risorse audio apposite al fine di far riprodurre la maggior parte delle frequenze che le vostre cuffie sono in grado di raggiungere. A tal proposito alleghiamo quì sotto il video di 8 ore. Si può tranquillamente utilizzare una serie di brani preferiti, l’importante è creare una playlist con differenti generi musicali, così da “preparare” le vostre cuffie ad ogni frequenza e ad ogni equilibrio possibile tra le frequenze basse, medie ed alte.
Esiste il rodaggio oppure no?
Purtroppo una risposta secca non esiste perché da un lato si può dimostrare un cambiamento delle prestazioni delle cuffie in base alle ore di utilizzo, ma dall’altro lato se si ascolta da un vecchio paio di cuffie si notano sicuramente dei suoni molto diversi, quasi come se avessero più “esperienza” e come se fossero più “maturi”. Dunque possiamo concludere dicendo che esiste per coloro che riescono ad avvertire queste differenze di qualità audio.